La vite, oggi una delle piante più coltivate nel mondo (dalla Francia, all’Italia, alla Spagna e oramai anche America e Sud Africa) è riconosciuta come simbolo di tradizione agricola, per alcuni, e di cultura enologica per altri. Apprezzata per la produzione di uva, che può essere destinata ad essere consumata fresca, come frutta, o sotto forma di vino quando sottoposta a processo di vinificazione, la vite richiede una cura costante e attenta se si vuole garantirne una crescita ed una resa ottimali.
Tra gli interventi più importanti, quando si parla di gestione della vite, troviamo la potatura, un’operazione che influisce direttamente sulla qualità del raccolto finale. Essa è essenziale per regolare lo sviluppo della pianta, evitarne la crescita eccessiva e facilitare l’accesso ai grappoli durante il periodo della raccolta. Se non fatta correttamente, la vite può crescere in modo disordinato, con eccessi di vegetazione che in seguito toglieranno acqua e nutrimento ai frutti.
Periodi e tipi di potatura della vite
Esistono due tipi principali di potatura della vita: la potatura estiva e la potatura invernale. La prima, denominata anche potatura verde, è incentrata sull’eliminazione dei germogli in eccesso che possono comparire durante la stagione vegetativa, mentre la seconda, o potatura secca, serve a definire la struttura della pianta (forma) e a selezionare i tralci più produttivi da quelli meno produttivi.
Potete eseguire la potatura invernale tra dicembre e marzo, durante il periodo di riposo vegetativo della vite, ma dipende un po’ anche dalle condizioni climatiche. Evitate di effettuare la potatura durante un periodo di gelate intense poichè rischiereste di dannegiare la pianta. La potatura estiva, invece, può essere effettuata tra maggio e luglio, e ha lo scopo di migliorare la qualità dell’uva prima della raccolta. Eliminate i germogli sterili e regolate lunghezza dei tralci e presenza di foglie in modo da favorire l’esposizione dei grappoli alla luce del sole.
Tecniche e attrezzi per una buona potatura
Esistono diverse tecniche e attrezzi essenziali da possedere se si vuole portare avanti questa operazione. Tra le tecniche più comuni e conosciute troviamo il guyot e il cordone speronato. Si scelgono in base alla varietà di vite coltivata, condizioni climatiche e obiettivi di produzione da raggiungere. Il guyot (a uno o due capi a frutto) lascia pochi tralci produttivi per pianta, migliorando la qualità, mentre il cordone speronato prevede tralci corti e regolari.
- Guyot: massimizzare la qualità dell’uva a fronte di resa minore
- Cordone speronato: tralci corti ma regolari, facilità di raccolta e buona resa
Gli attrezzi sono altro elemento da non tralasciare; una buona attrezzatura infatti vi garantirà un miglior risultato alla fine dell’operazione di potatura. Attrezzi affilati e correttamente disinfettati al termine di ciascun taglio possono contribuire enormemente ad evitare di danneggiare le piante e a favorire il passaggio di infezioni in caso di malattie e parassiti. Forbici e seghetti con lame ben tenute sono molto importanti in tal senso.
Una volta termianta la potatura è consigliabile applicare, sui tagli più grandi, dei prodotti cicatrizzanti. Ciò ha un duplice scopo: limitare la sofferenza della vite, che tenderebbe a subire uno stress maggiore cercando di riparare la zona appena tagliata; proteggere la pianta da attacchi di parassiti e patogeni che avrebbero un punto più debole da cui partire.