Una versione maggiormente energetica del latte è indubbiamente quello condensato, già parecchio popolare in numerose realtà culinarie e relativamente ancora poco diffuso in Italia, anche se la sua fama è da qualche tempo arrivata anche nel Bel paese, in una forma conosciutissima nel resto del mondo. Spesso impiegato in pasticceria, se consumato così com’è risulta essere parecchio nutriente.
Ma cosa succede a mangiare latte condensato? E’ una buona idea arrivare a comprendere effettivamente “cosa è” il latte condensato e quindi come può semplicemente impattare sulla nostra salute, ed esiste in una specifica versione confezionata, ricca di zucchero che permette una agevole conservazione ma può essere anche realizzato in casa.
Cos’è il latte condensato
Il latte condensato viene prodotto tendenzialmente impiegando il latte tradizionale, di mucca e quasi la metà in corrispondenza del peso di zucchero , che viene aggiunto alla composizione dopo che il latte è stato sufficientemente privato tramite una oppotuna operazione di riscaldamento , cosa che riduce al minimo la presenza di vari batteri nocivi.
In questo modo si lascia spazio allo zucchero che ha un elevato potere conservante: se tenuto in un contenitore ermetico il latte condensato zuccherato può durare anche molti anni, per questo motivo viene venduto anche nei tubetti dalla lunga conservabilità. Elemento fondamentale di numerose ricette, il latte condensato ha un potere dolcificante per forza di cose importante.
Effetti sulla salute
Per forza di cose è difficile considerare il latte condensato qualcosa di adatto ad un regime ipocalorico, ma comunque non è un alimento “cattivo”, in quanto mantiene gran parte delle proprietà tipiche del latte che non “rifuggono via” con la bollitura ed altre tipologie di preparazione: per questo motivo può essere utile in fase “enegetica” ad esempio a colazione o come merenda. Contiene infatti:
- Circa 3/4 è costituito da glucidi, quindi sostanzialmente zuccheri
- Il resto è costituito da proteine del latte, circa il 10 %
- Il 25 % è costituito da grassi
Il “problema” principale sono proprio gli zuccheri che anche garantendo un ottimo potere saziante, sono estremamente calorici e non sono adatti ad un consumo frequente, anche in piccole quantità, ad esempio se giornaliero. E’ evidente che l’apporto calorico che può superare le 500 calorie per etto di prodotto lo rende un problema in particolare per chi soffre di glicemia alta o tende ad acquisire peso eccessivo.
Il colesterolo viene invece relativamente intaccato ma non è qualcosa che dovrebbe essere consumato oltre i 50-60 grammi al giorno, meglio ancora se non da solo ma con preparazioni. Un eccesso di latte condensato “al naturale” (anche se esistono varianti senza zucchero) può causare inappetenza, pressione alta, ma anche aumento di peso e sensazioni di vertigini.